Piccolo Museion – Cubo Garutti. Un racconto
A vent’anni dalla sua inaugurazione Piccolo Museion – Cubo Garutti, il progetto artistico-espositivo per lo spazio pubblico del quartiere periferico di Don Bosco viene presentato in una mostra a Museion, a cura di Frida Carazzato, concepita da Angelika Burtscher e Daniele Lupo (Lungomare).
La grande installazione al piano terra del museo si propone come area di sosta in cui ascoltare e ripensare il valore dell’arte pubblica nel mondo contemporaneo, guardando al passato come al futuro di un’architettura dedicata a coloro che passano per strada, tramite un racconto del presente che attualmente vive.
L'installazione
Cos’è lo spazio pubblico e che significati assume quando l’arte ne attiva una riflessione? La mostra-omaggio si offre come spunto di riflessione sulle sfide innescate dagli interventi artistici nello spazio pubblico in contesti sempre specifici. Il Piccolo Museion – Cubo Garutti – dice l’artista che lo ha creato Alberto Garutti – è dedicato a “tutti quelli che passando di qui, anche per un solo istante, la guarderanno”.
L’installazione, sviluppata a partire da materiali raccolti in questi anni come da numerose voci di oggi appositamente per lo spazio di Museion Passage, è articolata su diversi livelli o racconti, che racchiudono contenuti visivi, uditivi e testuali, allo scopo di far conoscere il Cubo al pubblico di Museion e di Bolzano sotto diversi punti di vista. Il primo livello è visivo e consiste in una serie di fotografie di grande formato realizzate da Roberta Segata. Le foto si sviluppano in altezza in modo quasi monumentale per mostrare il Cubo e il suo quartiere in diversi momenti della giornata: lo sguardo è ribaltato, dal Cubo verso fuori e si rivolge alle architetture che lo circondano, invertendo il ruolo di chi osserva e permettere d’immergersi nello spazio in cui il Cubo si trova.
Il secondo livello è uditivo: in forma di brevi riflessioni racconta la storia del Cubo attraverso la voce di persone che negli anni sono state coinvolte direttamente o indirettamente nei progetti realizzati al suo interno, tra cui artiste e artisti, associazioni e abitanti del quartiere. Il montaggio sonoro è stato affidato all’artista Stefano Bernardi.
Nel quartiere di Don Bosco, l’installazione prosegue nel Cubo Garutti. Su tre lunghi fogli di carta appesi al soffitto, si trova un testo scritto appositamente per questo anniversario dalla scrittrice bolzanina Maddalena Fingerle che invita chi passa di qui a porsi in ascolto e a immaginarsi che dopo tutto questo tempo il Piccolo Museion voglia dirci qualcosa.
Il supplemento al catalogo
All’interno dell’installazione è presente un nuovo supplemento al catalogo sui 10 anni della storia del Cubo Garutti pubblicato nel 2014. Il supplemento, concepito graficamente da Lungomare, prosegue il racconto dei progetti che hanno preso forma nel Piccolo Museion dal 2015 a oggi.
Anno
2024