School of Verticality - OVERTIME
Passeggiata performativa e proiezione
Con esperti ed esperte locali, produttori e produttrici culturali, e anche proprietari, proprietarie e utilizzatori, utilizzatrici di terreni, Lungomare realizzata una rievocazione dell’Happening Overtime di Allan Kaprow con Sophie Krier e lo scienziato e attivista Stéphane Verlet-Bottéro sulla Villanderer Alm il 25 maggio 2019.
L’Happening Overtime forma l’ultimo capitolo della School of Verticality ed è stato realizzato solo una volta nella primavera del 1968 all’Università della California a San Diego, da allora non era mai stato riattivato. Seguendo le indicazioni dell’artista americano, la riedizione dell’happening prevede che, nel corso di una notte, una recinzione per neve lunga 60 metri venga spostata di una distanza di 1,6 chilometri. Il pensiero di Kaprow, basato sull’intento di cancellare il confine tra vita e arte, è centrale in Overtime come anche in molti altri suoi happenings. Questi spostamenti sfidano la comprensione modernista occidentale dell’appartenenza a particolari spazi e identità e mettono in discussione categorie come terra, stato-nazione, natura, cultura, specie e genere.
Passeggiata performativa e proiezione
Un film documentario sull’Happening Overtime, basato su quello di Allan Kaprow e realizzato nel 1968 a San Diego (USA), viene presentato in collaborazione con l’artista Sophie Krier, Stéphane Verlet-Bottéro e il cineasta Carlos Casas. Il film non è una semplice documentazione della notte, ma intreccia immagini atmosferiche, interviste con esperti ed esperte locali, produttori e produttrici culturali, e anche proprietari, proprietarie e utilizzatori, utilizzatrici di terreni che hanno ospitato l’happening, così come immagini frammentarie e visioni e un soundscape del cineasta e artista Carlos Casas. L’installazione video di 13 minuti sarà riportata per la prima volta alla Villanderer Alm tre anni dopo l’evento e condivisa con gli/le abitanti del luogo.
L’artista Sophie Krier crea strumenti, riflessioni e narrazioni collettive. È particolarmente interessata ai movimenti oscillanti tra sogno e realtà, tra forma e non forma. Formatasi come designer tessile (Design Academy Eindhoven), tesse infatti storie di persone, animali e luoghi intersecate da arte ed ecologia. Dal 2004 al 2009 ha diretto il programma li laurea designLAB alla Rietveld Academie (NL). Nel 2008, Sophie Krier ha iniziato Field Essays – un progetto di ricerca che continua a portare avanti. Su invito della University College Roosevelt (NL), Krier ha recentemente sviluppato Art & Design Practice: un nuovo programma nello spirito delle Liberal Arts & Sciences, dove attualmente insegna ogni semestre invernale.
Iniziato dall’associazione culturale Lungomare. Tutti i capitoli della School of Verticality si trovano nella pagina dell’archivio.
Lungomare invita l’artista Sophie Krier in Alto Adige per una residenza a lungo termine nel 2018-2019. In questo quadro, si sta sviluppando il progetto “School of Verticality”.
La School of Verticality dell’artista Sophie Krier è un programma pubblico in tre capitoli (Weaving Gardens, Sowing Stories, Breaking Bread) per l’ascolto e l’apprendimento della conoscenza della situazione. Ogni capitolo intreccia diverse biografie (umane, animali, regionali) e tempi (geologia, storia, sogni e ricordi). Qual è il nostro posto sulla terra? Quali modi di vivere e lavorare già dimenticati possiamo rendere visibili e reinventare insieme?
Con School of Verticality, Sophie Krier stabilisce un formato in cui la conoscenza si incontra in un processo di arricchimento reciproco per tutti i partecipanti. La verticalità del titolo si riferisce a un’indagine approfondita che non solo attraversa gli strati della società e la complessità dei fenomeni, ma si estende dal fondovalle alla cima delle montagne del nostro territorio, intrecciando la loro storia, cultura e geomorfologia.
Anno
2018 – ongoing