FLUX – Herwig Turk – Spazio per i fiumi
Nell’ambito di FLUX – Interventi ed esplorazioni fluviali, Lungomare ha invitato l’artista austriaco Herwig Turk a esplorare e raccontare il paesaggio fluviale di Bolzano tramite la sua pratica artistica. La ricerca di Turk sui fiumi di Bolzano inizia nella primavera del 2022, quando l’artista raccoglie e documenta tramite foto, video e interviste ad esperti, l’ambiente e l’ecosistema fluviale, che si svelano passo a passo complessi e in costante mutamento. I risultati del suo lavoro interdisciplinare sono diventati protagonisti della mostra Spazio per i fiumi nell’ex centrale idroelettrica Rendlstain nel Maggio 2023.
Dopo essersi concentrato approfonditamente su fiumi come il Tagliamento, in Friuli Venezia Giulia e il Danubio a Vienna, Herwig Turk ha iniziato a studiare e documentare i fiumi di Bolzano con il suo tipico approccio transdisciplinare. Anche in questo caso, l’artista ha sviluppato e coprodotto la mostra attraverso lo scambio costruttivo con biologi, storici, scienziati, biomedici ed ecologisti dell’acqua, i loro testi, immagini e altre forme di conoscenza.
Quello che viene mostrato nella mostra è un ecosistema fluviale dinamico in cui diventano manifesti i cicli connessi alla falda acquifera che scorre sotterranea alle correnti, ma anche l’aria e l’umidità che si muovono a venti metri sopra il livello dell’acqua, l’interazione con le zone limitrofe, le piante, gli argini sabbiosi e ghiaiosi, la materia organica che vi si deposita. L’installazione site specific, è composta da light boxes costruite artigianalmente, fotografie, video, stampe di fossili, mappe e cartografie, voci e suoni che ripercorrono esplorazioni, documentazioni, interviste e registrazioni raccolte dall’artista durante tutta la fase di ricerca. Emerge così un panorama fatto di memoria e proiezione futura, un paesaggio “altro”, sospeso e sempre in evoluzione. Si rende evidente che la vita o meglio, le più vite che abitano il fiume si sono intrecciate nei secoli con l’azione dell’essere umano che attraverso recinzioni, regolamentazioni e deviazioni hanno portato le persone nel tempo a smarrire una relazione coi fiumi cittadini. Ed è anche in risposta a questo che l’artista desidera rivendicare uno spazio per i fumi, necessario a riconoscere al fiume, appunto, uno status e una capacità giuridica all’interno di un ordine socio-ambientale inclusivo.
Spazio per i fumi è inoltre un progetto in cui il ruolo dell’arte viene utilizzato come strumento d’indagine tramite cui rendere visibili questioni poco conosciute. In tal senso la scelta dell’ex Centrale Idroelettrica Rendlstain come luogo per l’installazione, rientra in una riflessione su di un luogo tanto significativo quanto “invisibile” all’interno della città, con molteplici e complessi rimandi a una storia sociale, industriale e produttiva.
La mostra infine, è stata arricchita da un programma pubblico che ha previsto visite guidate con l’artista e tre passeggiate fluviali con esperti, per offrire a visitatrici e visitatori, cittadinə e non, occasioni per sviluppare un nuovo sguardo e assumere nuove prospettive nei confronti dei paesaggi fluviali.
Gli/Le esperti/e
Roberta Bottarin (biologa, vice direttrice dell’Istituto di ricerca Eurac di Bolzano)
Peter Hecher (biologo, Agenzia per la Protezione civile / Provincia Autonoma Bolzano)
Hannes Obermair (storico e ricercatore presso l’Istituto di ricerca Eurac di Bolzano)
Gianluca Rigobello (pescatore)
Stefan Zerbe (ecologo dell’acqua, professore ordinario presso la Facoltà di Scienze agrarie, ambientali e alimentari, Unibz)
“I fumi sono reti vitali, mutevoli e dinamiche che riflettono le nostre forme di società ed economia. Sebbene i fumi abbiano plasmato i paesaggi per millenni e fornito le basi per la sopravvivenza umana e non solo, l’industrializzazione nel mondo occidentale ha messo in moto una dinamica inversa in cui le persone modellano e addomesticano i fumi per mezzo della tecnologia. (…) Nelle mie fotografe e nei miei video cerco di individuare modelli che indichino cambiamenti e interconnessioni tra l’attività umana e i fumi: tracce nel paesaggio, movimenti d’acqua, differenze nelle sponde e nelle correnti. Schizzi di progetti di ingegneria idraulica, mappe e modelli altimetrici incontrano pietre e ghiaie che imitano i modelli fluviali. Le voci esplicative ed evocative di scienziati e ingegneri si ripetono e si mescolano alle immagini, creando prospettive e approcci per il miglioramento dei fumi. Ma la mia arte non offre un idillio o una soluzione semplice a problemi complessi.”
Herwig Turk in conversazione con i curatori del progetto.
Sabato 13.05.2023
Ore 15:00
Visita guidata alla mostra con l’artista Herwig Turk
Ore 17:00
Esplorazione fluviale I: ri-pensare la città con Waltraud Kofler-Engl (storica dell’arte, Unibz) e David Hofmann (neuroscienziato e attivista per il clima), solleva la questione del ruolo che i fiumi hanno svolto nello sviluppo delle nostre città moderne e di come continueranno a plasmare il nostro ambiente e la nostra convivenza in futuro.
Giovedì 25.05.2023
Ore 18:00
Visita guidata alla mostra con l’artista Herwig Turk
Ore 18:30
Esplorazione fluviale II: disordine metabolico tra città e fiume con Peter Hecher (biologo, Agenzia per la Protezione civile) e Roberta Bottarin (ecologa, Vice-Direttrice Eurac Research), offre l’opportunità di aumentare la nostra consapevolezza del fiume come ecosistema e di imparare a comprendere i benefici di un paesaggio fluviale naturale.
Venerdi 26.05.2023
Ore 18:00
Esplorazione fluviale III: abitare il fiume richiama l’attenzione sul ruolo politico che lo spazio fluviale ha nella nostra società. La sociologa Ermira Kola (Fondazione Alexander Langer) e l’operatrice di strada Diana Seyffarth(Volontarius) affrontano il conflitto aperto, ma spesso invisibile, tra politica e fragilità sociale, diritti abitativi e architettura antiumana. Ci si rende conto della costante ridefinizione delle condizioni di convivenza tra il contesto urbano e le persone che sono spinte ai margini della società.
Herwig Turk vive e lavora a Vienna e Lisbona. I suoi progetti sono un intersezione tra arte, tecnologia e scienza. Dal 2010 al 2013 è stato “Artist in Residence” presso l’IMM (Instituto da Medicina Molecular), Lisbona. Dal 2003 al 2009, Turk ha collaborato con Paulo Pereira, capo del dipartimento di oftalmologia all’IBILI (Istituto di Imaging Biomedico e Scienze della Vita, Coimbra). Negli ultimi anni, il suo lavoro è stato esposto al MMKK Museum Moderner Kunst Kärnten di Klagenfurt, al MAK Museum für angewandte Kunst di Vienna, al Seoul Museum of Art in Corea del Sud, al Neues Museum Weserburg di Brema, al TESLA Labor für Medienkunst di Berlino, alla Galerie Georg Kargl di Vienna e alla Transmediale di Berlino. Dal 2014 insegna come artista senior nel Dipartimento di Social Design dell’Università di Arti Applicate di Vienna.
Anno
2022–2023